Viaggio nella terra dei Vallisneri

Dopo vent'anni (l'ultima volta era stata con Michele bambino), nell'Agosto 2001 siamo finalmente ritornati nelle terre dei Vallisneri in provincia di Reggio Emilia per un rapido safari fotografico. Il progresso tecnologico e lo sviluppo turistico non sono davvero arrivati in questa valle, per cui abbiamo ritrovato lo stesso silenzio e lo stesso verde intenso dei castagni.

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Lasciando S. Polo, si entra nelle terre matildiche con Ciano d'Enza e Canossa. La strada segue il corso dell'Enza salendo verso Vetto. Si profilano quindi le cime della Valle dei Cavalieri.

Lasciando le terre matildiche
La Valle dei Cavalieri

Usciti da Castelnuovo Monti e costeggiata la Pietra di Bismantova si incontra Aquabona, il primo caposaldo della Valle dei Cavalieri in terra reggiana. Nel 1357 era avvenuta la divisione delle terre dei Condomini di Vallisnera. A Pietro di Bonaccorso, Gherardo, Giorgio e Franceschino di Togazia erano state assegnate il Poggio del Cerreto, le terre di Collagna e le Ville di Socciso, Miscoso e Camponzio. Ai secondi Condomini, Giacomo Veltro e Simone, le Ville di Valbona, Pietrapaulo, Vallisnera e Aquabona nella Diocesi di Reggio e le Ville di Poviglio, Astorre, Castagneto, Cervanizza, Castagneto nella Diocesi di Parma.

La prima villa del feudo

Entrati nel centro di Collagna, che ora è comune importante della Valle, dopo un percorso circolare si giunge al bivio per Vallisnera alla destra della statale per il Cerreto. La strada comincia a salire in un tunnel verde tra i castagni fino all'insegna di Vallisnera. E sullo sfondo il monte Ventasso. Siamo a 84 chilometri da Parma.

Un tetto d'alberi all'ingresso di Vallisnera
Vallisnera

Vallisnera, frazione di Collagna, è divisa in due borghi, di sotto e di sopra, con abitanti (in tutto 143) che anche ai nostri giorni manifestano rivalità fra loro e difficoltà ad accordarsi per organizzare manifestazioni o feste estive come avviene in tutti i posti turistici. I residenti comunque aumentano nel periodo estivo e un valligiano ci fa notare che l'ultimo bambino indigeno battezzato seguiva nel registro parrocchiale il proprio padre.

Giungiamo a Vallisnera di sopra, alla chiesa, sotto il Ventasso e di fronte allo sperone di monte su cui era stato costruito negli anni 1000 il Castello dei Vallisneri. Anticamente il castello era collegato con il colle, ove è la Chiesa, poi forse un terremoto creò il vallo che esiste oggi e fece crollare tutte le mura del castello nell'alveo del torrente. I valligiani più anziani ricordano che da piccoli ricercavano fra le pietre del torrente quelle del Castello e altre vestigia di valore. La Chiesa, è stata costruita con pietre di una cava del Ventasso trasportate con una teleferica. Di interesse artistico l'interno settecentesco, l'altare, il rosone ed il più recente portale di bronzo.

La chiesa di Vallisnera
Il portale di bronzo e il campanile
Di fronte al Monte Ventasso

Seguendo più in alto la strada per il passo del Ventasso di fronte al monte del Castello si può ammirare il cerchio delle cime delle tre provincie (Parma--Reggio--Modena) e della vicina Garfagnana; la terra di Vallisnera è stata terra di confine, ben difesa dagli attacchi esterni, e strategicamente piazzata come nascondiglio e rifugio dei Militum (Cavalieri) che fornivano valido aiuto ai Signori di altri Feudi o Comuni amici o collegati.

Il sito del castello dei Vallisneri

Lasciando Vallisnera ci rechiamo nella canonica parrocchiale di Collagna, da cui dipende la Chiesa di Vallisnera, per ammirare un crocefisso d'argento, già appartenuto al Castello dei Vallisneri. Alla base del pomolo si nota il levriero, inserito nello stemma della famiglia Vallisneri. Il crocefisso è portato nella processione annuale che unisce una volta tanto le due frazioni di Vallisnera.

Crocefisso con lo stemma dei Vallisneri (dettaglio)

(Graziano Vallisneri, 9/9/2001)